Nei soggetti affetti da miopia, gli occhi appaiono essere più grandi e sporgenti; inoltre il soggetto miope tende a strizzare spesso gli occhi per migliorare la visione.
L'esame oftalmoscopico permette di valutare con buona approssimazione il numero di diottrie mancanti e consente, basandosi sulle alterazioni del fondo oculare, di evidenziare se la miopia è di tipo semplice oppure degenerativo.
Per curare questo difetto visivo agiremo sulla cornea si esegue una chirurgia laser con asportazione di strati corneali allo scopo di variare la rifrazione della cornea stessa (laser a eccimeri). Questo tipo di laser emette luce a frequenza pulsante (in nano secondi), di durata brevissima e di frequenza elevatissima.
Il laser esegue diverse "passate" sulla cornea ed ad ognuna di esse viene rimosso un micron di spessore, che corrisponde a un decimo di millimetro, tenendo conto che lo spessore totale della cornea è di circa 500 micron. La quota di ablazione è in proporzione all'entità del difetto (per esempio, per una miopia di 3 diottrie si asportano 30 micron di cornea). L'effetto finale che si ottiene è una riduzione della superficie corneale con un suo "appiattimento", in modo che i raggi luminosi, che nella miopia vengono messi a fuoco davanti alla retina, dopo l'intervento vengano rifratti di meno e cadono più lontano, direttamente sulla retina stessa.